Vasta operazione del Nas dei
carabinieri partita dalla procura di Massa Carrara: ventidue le perquisizioni in sei
regioni. Sequestrate 200 dosi di farmaci anabolizzanti.
Blitz anti-doping del Nas dei
carabinieri, su mandato della Procura di Massa Carrara. Sei gli arresti - quattro in
carcere e due ai domiciliari - e dieci gli obblighi di presentazione alla
Polizia Giudiziaria. In tutto sono state ventidue le perquisizioni, nell'ambito
di un'indagine sul doping nel ciclismo amatoriale, in sei regioni diverse:
Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria.
I reati ipotizzati sono
associazione per delinquere dedita al traffico e al commercio di sostanze
vietate per doping, ricettazione, assunzione di sostanze dopanti, esercizio
abusivo della professione medica e truffa ai danni dello Stato.
Le indagini, secondo quanto
spiegato dagli investigatori, sono partite nel 2009 con l'avvio di accertamenti
su alcuni partecipanti a due gare ciclistiche amatoriali.
Alcuni atleti, secondo quanto
riporta l'Ansa, erano risultati positivi a sostanze vietate per doping, in base
ai risultati delle analisi su campioni biologici prelevati da personale medico
della Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela
della salute nelle attività sportive. Le successive indagini hanno portato alla
scoperta di un consistente traffico di sostanze dopanti, in particolare a base
di eritropoietina (Epo) provenienti dalla Campania, portato avanti da una organizzazione
criminale, composta da quattro persone che operava nell'ambito del ciclismo
amatoriale toscano.
Nel corso dell'inchiesta, si
spiega ancora, sono state sequestrate circa 200 dosi di farmaci anabolizzanti,
di cui 140 a base di Epo, nonché alcune confezioni monouso di medicinali
contenenti due nuove tipologie di sostanze dopanti: il Cera (Continuous Erythropoietin
Receptor Activator - attivatore continuo del recettore dell'eritropoietina,
chiamato anche eritropoietina di terza generazione) e l'Epo Zeta. Si tratta,
spiega il NAS, di principi attivi, tra gli ultimi ritrovati nella pratica
doping, di difficile individuazione nelle analisi di laboratorio.
Le indagini avrebbero inoltre
consentito di acquisire elementi circa l'approvvigionamento, da parte di alcuni
degli indagati, di nuove sostanze ricadenti nella pratica del cosiddetto doping
genetico, ovvero l'uso non terapeutico di tecniche di ingegneria
genetica finalizzate a modificare la struttura di molti tessuti per renderli
più efficaci nello sforzo fisico.
L'operazione odierna è stata
condotta da 50 carabinieri dei NAS ed altrettanti militari dell'arma
territoriale, in Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, e Calabria. Dei
sei provvedimenti di arresto firmati dal gip di Massa Giuseppe Laghezza,
quattro sono in carcere e due ai domiciliari.
Tra gli arrestati anche un ciclista che ha militato per molti anni in una nota squadra sorrentina, già coinvolta in altre vicende di doping.
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