Castellano: “credevo di aver messo il Sorrento in buone mani, invece lo avevo consegnato a degli incompetenti”

giovedì 19 giugno 2014 0 commenti

Ieri sera, nello splendido scenario di Villa Fondi, si è tenuta la serata di gala per la consegna dei Top Sport Award. Tra i numerosi sportivi intervenuti era presente anche l’ex presidente del Sorrento Antonino Castellano, che era stato invitato per premiare Alfonso Gargiulo, uno dei tanti ragazzi usciti dal settore giovanile del “suo” Sorrento, fresco dell’esordio in serie B con la maglia della Juve Stabia.
Castellano è salito sul palco delle premiazioni, quando la serata era al suo culmine tra gli applausi dei presenti e, siccome la lingua batte sempre dove il dente duole, la chiacchierata instauratasi tra lui e l’intervistatore, Michele Gargiulo, è scivolata quasi subito sull’attuale situazione del Sorrento. D’altra parte era quello di cui tutti i calciofili presenti volevano discorrere, e a Castellano non è affatto dispiaciuto di poter dire la sua davanti ad una platea così affollata. L’ex patron rossonero è partito in quarta: “Quando cedetti il Sorrento ai Gambardella credevo di averlo messo in ottime mani. Col passare del tempo, purtroppo, mi sono accorto che lo avevo regalato a degli incompetenti. In poco tempo hanno distrutto quindici anni di sacrifici. Io e Carlo Cuomo, nel 1991, siamo partiti dal niente, acquistando il titolo di Promozione del Calcio San Giorgio. Abbiamo portato avanti la società come se si trattasse di un figlio e dopo quindici anni di sacrifici siamo ritornati in Prima Divisione. Avevamo messo su un settore giovanile, che era il fiore all’occhiello della società. Da noi sono passati tantissimi ragazzi che poi si sono affermati nel mondo del calcio. Non solo Immobile e Miranda, ma anche Zito e Vitale. Hanno distrutto tutto. Due retrocessioni di fila hanno ricacciato il Sorrento in serie D. Per non parlare del’attuale situazione patrimoniale del club… Quando gli regalai il Sorrento, stringemmo un patto da gentiluomini secondo il quale nel momento in cui si fossero stancati di andare avanti la società sarebbe dovuta ritornare automaticamente a me (c’è pure un filmato) ma non si sono fatti più sentire”.  

Share/Bookmark

Rolla sul podio al Sette Colli

domenica 15 giugno 2014 0 commenti

Il nuotatore carottese Andrea Rolla torna a far parlare di se conquistando il terzo posto nella gara dei 50 metri stile libero della cinquantunesima edizione del Trofeo Sette Colli.
Entrato in finale con l’ottavo tempo delle qualificazioni (22.79), Andrea Rolla, che anche in questa stagione nuota per la SMGM Team Lombardia, è riuscito a migliorarsi di 27 centesimi, salendo sul gradino più basso del podio, insieme al greco Odyssef Melandinis, con il tempo di 22.52, alle spalle di Marco Orsi (22.22) e Luca Dotto (22.46) precedendo Andrey Govorov (22.54), Fabio Gimondi (22.61), Luca Leonardi (22.68) e Federico Bocchia (22.70). La finale B è stata vinta dall’ungherese Dominik Kozma (22.79).
Stamattina, domenica, Andrea è sceso in piscina nella quinta delle nove batterie dei 100 stile libero, nuotando la distanza in 50.38, un tempo che gli vale la diciottesima posizione assoluta e quindi lo esclude dalle finali in programma questo pomeriggio. 


Share/Bookmark

Sorrento futuro ancora incerto

sabato 14 giugno 2014 0 commenti

A venti giorni dall’ultimo incontro giocato, quello con l’Arzanese che, malgrado la vittoria per 3-0, vide la loro squadra uscire dai playoff e quindi retrocessa in D, i tifosi rossoneri non conoscono ancora quale sarà il loro futuro. Nei giorni successivi era cominciata a balenare la possibilità di un ripescaggio in Lega Pro, e si era rimasti in attesa del nuovo regolamento per i ripescaggi. Quando questo è stato pubblicato ci si è accorti che le modifiche apportate rispetto al passato andavano ancora una volta a penalizzare il Sorrento, che con le vecchie regole sarebbe stato sicuramente in pole position nella griglia delle ripescabili. Da quel momento è iniziata l’attesa per la graduatoria ufficiale. In Lega Pro ci avevano assicurato che sarebbe stata pubblicata all’indomani della conclusione dei playoff. Intanto cominciavano a circolare in rete delle graduatorie, palesemente fasulle, redatte da persone che evidentemente non avevano nemmeno letto il nuovo regolamento. Bastava questo però per capire che stava per nascere un altro guazzabuglio che sarà molto difficile sbrogliare in pochi giorni. Infatti, successivamente si è venuti a sapere che la graduatoria sarebbe stata pubblicata direttamente dalla FIGC. Sono passati altri sei giorni ma la graduatoria non è stata ancora resa nota, e al momento in cui scriviamo non è possibile sapere quando questo accadrà.
Conoscere la posizione occupata dal Sorrento nella graduatoria dei ripescaggi è un dato importantissimo anche per la dirigenza rossonera e per l’amministrazione comunale. Se si scoprisse che il Sorrento ha scarse probabilità di ripescaggio in Lega Pro, la dirigenza potrebbe decidere di mollare tutto, azzerando eventuali posizioni debitorie, per ripartire senza zavorre con una nuova franchigia. Una buona posizione nella griglia dei ripescaggi, potrebbe indurli invece a fare tutto il possibile per risanare il bilancio, con la prospettiva di recuperare parte dell’esborso con i contributi federali futuri che si preannunciano più consistenti di quelli elargiti finora. L’amministrazione comunale, da parte sua, avrebbe interesse a mettere a norma l’impianto di illuminazione e la tribuna stampa, solo in presenza di elevate probabilità di ripescaggio. Con il Sorrento in D, o addirittura in Eccellenza, i suddetti rattoppi diventerebbero un qualcosa di superfluo.
Purtroppo però la stessa federazione pretende che certi adempimenti, quali l’iscrizione al prossimo campionato e la messa a norma dell’impianto di gioco siano eseguiti entro una data stabilita, quasi sicuramente antecedente a quella in cui si verrà a sapere se il Sorrento potrà essere ripescato il Lega Pro. Ecco quindi che società e amministrazione comunale saranno costretti ad assumere decisioni importantissime per il futuro del Sorrento a scatola chiusa, ragion per cui tentano di rimandare le stesse nel tentativo di acquisire maggiore elementi di valutazione.
Sul fronte societario intanto si continua a lavorare in incognito. I bene informati sostengono che c’è qualcuno intenzionato a rilevare la società attualmente in mano a D’Angelo e Scala. Gli amici di questi sono pronti a giurare che non ci sarà alcuna cessione, ma che semmai potrebbe esserci dei nuovi ingressi al fianco dei vecchi dirigenti. Una schiarita potrebbe aversi già entro le prossime 48 ore. Ai tifosi non resta che attendere, e pregare per la sopravvivenza della loro squadra.    

Share/Bookmark

10 giugno 1934 Italia Campione del Mondo

martedì 10 giugno 2014 0 commenti

Il 10 giugno è una data importante per il calcio italiano. 80 anni fa nel 1934 gli azzurri di Vittorio Pozzo, a roma nello Stadio del Partito Nazionale Fascista conquistavano il primo dei quattro titoli mondiali fin qui vinti dall'Italia battendola Cecoslovacchia per 2-1.

L’Italia era arrivata in finale dopo aver battuto gli Stati Uniti a Roma negli ottavi, con un perentorio 7-1, la Spagna a Firenze nei quarti e l’Austria a Milano in semifinale, entrambe per 1-0 (con la Spagna era stato necessario giocare due volte visto l’ 1-1 della prima gara e visto che i tempi supplementari sono previsti solo per la finale). La Cecoslovacchia, invece, aveva regolato nell’ordine Romania, Svizzera e Germania.

L’asse portante della formazione italiana era composto dal “blocco” della Juventus: il portiere e capitano Combi, i mediani Monti e Bertolini, la mezzala Ferrari, l’attaccante argentino naturalizzato italiano Orsi, e il centravanti capocannoniere degli ultimi due campionati Borel II. Ma c’erano anche l’interista Meazza, l’altro argentino naturalizzato Guaita, e il bolognese Schiavio. In panchina, il leggendario Vittorio Pozzo, commissario tecnico per una vita (lo resterà fino al 1948) a cui è legata gran parte della storia della Nazionale italiana ante-guerra. L’arbitro fu lo svedese Eklind, che aveva diretto anche la semifinale con l’Austria. 

Il primo tempo scorse via senza particolari sussulti se non un paio di tentativi della squadra azzurra con Guaita e Meazza mentre Combi fu chiamato ad un difficile intervento su tiro di un indemoniato Nejedly. Nella ripresa il gioco si fece duro e il temibile Puc ne fece le spese dopo un intervento falloso di Ferraris. Costretto ad uscire, rientrava dopo qualche minuto ed era proprio lui, a un quarto d’ora dalla fine, a sbloccare la gara: fuga velocissima nella metà campo italiana e tiro violento quasi dalla linea di fondo, imparabile per Combi. 1-0, per i cechi e palla al centro.

Un gol del genere avrebbe spezzato la schiena a qualsiasi squadra ma non all’Italia, che non si perse d’animo e ricominciò ad attaccare a testa bassa. A quel punto Pozzo effettua un cambio tattico spostando Guaita al centro dell’attacco e Schiavio sulla destra. Gli azzurri guadagnarono velocità sulla fascia e misero ancora di più in apprensione i difensori centrali avversari al cospetto del nuovo centravanti Guaita, cliente scomodissimo anche per i marcantoni cechi. E così, dopo sei minuti arrivò il pareggio di Orsi con un tiro imprendibile nell’angoletto dove il portiere Planicka non riuscì ad arrivare: 1-1 e fine dei tempi regolamentari. 

Quando Eklind fischiò l’inizio dei supplementari tutti sapevano che quella era la mezz’ora decisiva. Gloria o morte (sportiva, s’intende). I ventidue in campo ripresero a correre sul rettangolo verde come leoni pronti a sbranarsi. Dopo cinque minuti, un tiro potente di Schiavio dal limite dell’area si insaccò nella rete avversaria. 2-1 per l’Italia e tifosi azzurri in delirio.


Nei restanti 25 minuti, i cechi, con passaggi fitti e precisi, tennero quasi sempre loro il pallone senza tuttavia creare pericoli seri dalle parti di Combi. Alla fine il triplice fischio di Eklind suggellava una giornata storica, assegnando il titolo di campione del mondo all’Italia.

Questa la formazione vincitrice: Gianpiero Combi (c); Eraldo Monzeglio, Luigi Allemandi; Attilio Ferraris, Luis Monti, Luigi Bertolini; Enrique Guaita, Giuseppe Meazza, Giovanni Ferrari, Angelo Schiavio, Raimundo Orsi. Commissario Tecnico: Vittorio Pozzo.


Share/Bookmark

Giglio: “mai pensato di rilevare il Sorrento”

lunedì 9 giugno 2014 1 commenti

La settimana scorsa sono circolate svariate voci circa l’interessamento a rilevare il Sorrento da parte di Franco Giglio, già in passato ai vertici della società rossonera in coabitazione con Antonino Castellano, e che successivamente è stato anche al comando della Juve Stabia insieme a Manniello.
Penisola Sport, pur senza nominarlo direttamente, era stato tra i primi a dare notizia di queste voci. Subito dopo ci eravamo messi alla ricerca di Franco Giglio per avere conferma di quanto si diceva. Non riuscendo a contattarlo attraverso amici comuni, sabato mattina abbiamo deciso di cercarlo personalmente presso uno dei suoi alberghi. Lui però era fuori sede e siamo riusciti a parlare solo con il fratello minore, Ciro, quello che nel 90-91 ha indossato la maglia del Sorrento in Interregionale. Gli abbiamo esposto brevemente il motivo della nostra visita e abbiamo lasciato il nostro numero di cellulare, con la promessa da parte sua che saremmo stati contattati da Franco una volta che questi fosse tornato a Sorrento.
Stamattina, lunedì, verso le undici finalmente è squillato il telefono. Dall’altra parte Franco Giglio che dopo essersi presentato mi ha chiesto per quale motivo gli volessi parlare. Gli ho detto delle voci circa l’interessamento a rilevare il Sorrento da parte sua, e quindi gli ho chiesto se confermava le stesse. Giglio ha riposto che aveva letto anche lui quelli articoli ma ha aggiunto di non aver mai pensato di rilevare il Sorrento e soprattutto di non aver mai contattato l’avvocato D’Angelo, proprietario del 97% delle quote azionarie del Sorrento. Ci ha tenuto a far sapere che gli farebbe piacere che il Sorrento fosse ripescato nella Lega Pro Unica, ed ha aggiunto nuovamente che, almeno per il momento, non è intenzionato a rientrare nel mondo del calcio, lasciando però aperta una porticina per il futuro.

Share/Bookmark

Sorrento al quinto posto nella graduatoria ripescaggi

Secondo i calcoli di alcune testate giornalistiche siciliane il Sorrento potrebbe essere al quinto posto nella graduatoria ripescaggi in Lega Pro che dovrebbe essere ufficializzata di qui a poche ore.
In testa alla graduatoria dovrebbe esserci la Torres, semifinalista dei playoff del girone A della Seconda Divisione e dodicesima classificata nella regular season con 47 punti. Al secondo posto la Correggese, vincitrice dei playoff della serie D. Terzo il Cuneo, altra semifinalista dei playoff del girone A della Seconda Divisione, undicesima al termine della regular season con 47 punti. Al quarto posto l’Akragas finalista dei playoff della serie D. Solo quinto il Sorrento, semifinalista dei playoff del girone B della Seconda Divisione, nono nella regular season ma con 45 punti. Dovrebbero restare fuori dalle prime posizioni le due squadre uscite sconfitte nelle finali dei playoff della Seconda Divisione, Delta Porto Tolle e Arzanese.
Ripetiamo nuovamente che si tratta di una graduatoria non ufficiale, che potrebbe essere completamente rovesciata dagli organi federali. Resta difficile capire come abbia fatto la Torres a guadagnare la prima posizione in graduatoria, visto che si tratta di una società rinata con una nuova matricola appena nel 2010 dopo due fallimenti. Molto più probabile che al primo posto possa esserci il Cuneo che può vantare 8 partecipazioni alla C2 e 9 alla C1, mentre il Sorrento potrebbe scalare al terzo posto. Per i rossoneri si dovrebbe comunque tener conto solo dei risultati sportivi conseguiti a partire dal 1991, perdendo quindi tutti i punti della serie C degli anni 70’ e 80’ e soprattutto quelli della serie B 1971-72 perché ottenuti da una matricola diversa da quella attuale. Verrebbero quindi conteggiati 6 campionati di C1 e 2 di C2.

Share/Bookmark

Sorrento si tratta per l'acquisizione delle proprietà

giovedì 5 giugno 2014 0 commenti

In tarda mattinata si è diffusa la voce, che un noto imprenditore avrebbe contattato l’avvocato Francesco D’Angelo, proprietario del 97% delle quote del Sorrento allo scopo di trattare l’acquisto del club rossonero.
A breve aggiornamenti sulla vicenda.

Share/Bookmark

Ripescaggi in Lega Pro: lunedì la graduatoria

mercoledì 4 giugno 2014 0 commenti

Che fine farà il Sorrento? Sarà ripescato il Lega Pro? Rimarrà in D o alzerà bandiera bianca, ripartendo con una matricola diversa da una serie inferiore? Sono queste le domanda che si pongono, in queste ore, i sostenitori rossoneri. Difficile dare una risposta certa. Al momento le acque sono ancora torbide e nessuno, nemmeno i diretti interessati, è in grado di dire quale sarà il futuro del Sorrento Calcio.
Chi si augura che la squadra possa essere ripescata in Lega Pro, attende con ansia la pubblicazione della graduatoria di merito circa le aventi diritto al ripescaggio stesso. I criteri per redigerla sono stati già stabiliti dal Consiglio Federale tenutosi a Roma la settimana scorsa. Con la disputa delle gare di ritorno delle finali playout, in programma domenica prossima, si conoscerà finalmente il quadro completo di promosse e retrocesse e solo a qual punto potrò essere stilata la graduatoria per i ripescaggi. Cosa che potrebbe avvenire già lunedì mattina. 
Considerato che nell’organico della Lega Pro Unica 2014-15 c’è già una casella da colmare, quella lasciata vuota dalla Nocerina, la squadra che occuperà il primo posto nella graduatoria dei ripescaggi, potrà considerarsi già con un piede e mezzo in Lega Pro. A quel punto infatti per poter usufruire del ripescaggio e basterà dimostrare di possedere tutti i requisiti necessari per il rilascio della Licenza Nazionale Lega Pro.

Share/Bookmark

DISCLAIMER - Penisola Sport è un blog d’informazione senza scopi di lucro, i cui contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali industrie dell'editoria o dell'intrattenimento. La testata ambisce ad essere una piena espressione dell'art. 21 della costituzione italiana. Pur essendo normalmente aggiornato più volte quotidianamente, non ha una periodicità predefinita e non può quindi considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001.

L'autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone. L'autore si riserva, tuttavia, la facoltà di rimuovere quanto ritenuto offensivo, lesivo o contrario al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti di cui si scrive. Alcune fotografie possono provenire da internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio. Eventuali detentori dei diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione o citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.