Corti: “spero che il Sorrento possa tornare presto nella serie che gli compete”

giovedì 10 marzo 2016 Lascia un commento

L’altro ieri, dopo circa 40 anni di assenza, è tornato a Sorrento Roberto Corti, portiere rossonero dal 1973 al 1976 con 83 presenze in campionato. 
Il ritorno di Corti a Sorrento non è passato inosservato ai tifosi rossoneri. Dopo il suo annuncio su facebook sono stati quelli che si sono attivati per incontrarlo, per salutarlo e per scambiare quattro chiacchiere con lui. Tra questi anche lo storico tifoso del Sorrento Giovanni Di Prisco che è stato ricevuto da Corti all’hotel Bristol ed è rimasto con lui per circa mezzora rievocando tanti ricordi di un dolce passato.
Lasciata Sorrento nell’estate del 1976, Corti non aveva più avuto l’occasione di ritornarci. In quarant’anni non era mai riuscito a trovare il tempo per dire si agli innumerevoli inviti ricevuti dai tanti amici lasciati in costiera. Eppure la voglia di ritornare era tanta: “Sorrento è uno dei posti più belli in cui sono stato. Ho tantissimi amici che mi vogliono bene. Non mi sarei mai aspettato un accoglienza così calorosa. Sono mancato per quarant’anni, ma prometto che d’ora in avanti mi darò da fare per recuperare quello che ho lasciato per strada”. 
Al nome di Corti è legato uno dei più bei periodi della storia rossonera. Nella stagione 1975-76 con lui in porta, Nando Scarpa in attacco e Gino Raffin in panchina il Sorrento rimase in testa alla classifica per più di tre quarti del campionato facendo sognare a lungo il ritorno in serie B. Una squadra fantastica, forse la più forte di sempre che si schierava con questa formazione: Corti, Buccilli, Fiorile; Borchiellini, Albano, Facchinello; Petta, Ceccaroni, Scarpa, Famiglietti, Silvestri, ma che aveva anche validi rincalzi quali: Bellopede, Carlet, Iovine, Capitani e Zannoni. 
Proprio questo è stato l’argomento principale della chiacchierata tra Corti e Di Prisco:
“I tre anni che ho trascorsi a Sorrento sono stati tra i più belli della mia vita. Avevamo una grande squadra e un grande pubblico, il secondo anno andammo in finale di Coppa Italia mentre nel terzo anno saremmo potuti andare tranquillamente in serie B, eravamo i più forti ma avevamo il problema del campo che a quanto pare non è migliorato di molto nemmeno adesso sebbene siano trascorsi 40 anni. Chi comandava in città non era amico della squadra di calcio e in caso di promozione saremmo stati costretti ad emigrare nuovamente a Napoli così ad un certo punto venne a mancare l’entusiasmo e la squadra perse diverse posizioni in classifica”.
Dopo la vittoria per 1-0 a Bari del 14 marzo 1976 (26ma giornata) il Sorrento aveva 3 punti di vantaggio sul Benevento, 4 sul Lecce e 6 sullo stesso Bari e sembrava ormai avviato verso la B, ma nelle successive 6 partite i rossoneri riuscirono a raccogliere 3 punti su 12 (mentre il Benevento faceva bottino pieno e il Lecce 10 su 12) e dicevano addio ai sogni di promozione.
Prima di lasciarsi un breve accenno all’attuale situazione della squadra rossonera:  “Sorrento e il Sorrento sono sempre nel mio cuore. Mi informo sempre su quello che fa la squadra. Mi piange il cuore quando leggo che la situazione non è bella come ai miei tempi. Spero che possa riprendersi e tornare presto nella serie che gli compete”.

Intervista a cura di Giovanni Di Prisco

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