martedì 6 gennaio 2015
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Ieri pomeriggio, a sorpresa, il Sorrento ha comunicato di aver esonerato l’allenatore Roberto Sosa. A dire il vero però qualcosa era già filtrato nella serata di domenica, ma non qui a Sorrento. Una decisione difficile da comprendere. La cattiva classifica del Sorrento non è sicuramente attribuibile all’allenatore argentino, che anzi andrebbe elogiato per essere riuscito a compattare l’ambiente malgrado i numerosi problemi che hanno afflitto i rossoneri negli ultimi tempi. Se poi vogliamo esaminare il suo operato dal punto di vista strettamente tecnico in questi quattro mesi, lo stesso non riusciamo a scorgere qualcosa da rimproverargli. Sfido chiunque altro al posto suo a fare meglio quanto ti trovi a dover lavorare con un gruppo la cui composizione è cambiata in continuazione giorno per giorno. Dall’inizio dell’anno contando solo quelli che sono entrati in distinta in incontri ufficiali, escluse quindi le amichevoli, si contano ben 52 nominativi. Contando pure quelli provati in amichevoli e poi dismessi si superebbe il muro dei 60 nominativi.
Il suo metodo di lavoro durante la settimana è in linea con quello dei migliori allenatori che hanno guidato il Sorrento negli ultimi 10 anni. Da cosa scaturisce dunque questo esonero? Questa l’interrogativo che porremo al responsabile dell’area tecnica Nicola Dionisio appena ne avremo l’opportunità.
Intanto cominciano a circolare anche alcuni nomi sul probabile sostituto. Due su tutti. Il primo è quello dell’allenatore in seconda Nunzio Di Somma, e su questo ci sentiamo di dare la nostra approvazione. L’altro è quello di Aldo Papagni, un tecnico che qui a Sorrento abbiamo avuto la sventura di conoscere già due anni fa. Affidare la guida tecnica del Sorrento a Papagni avrebbe come unico risultato quello di mettere una pietra tombale sulle residue speranze di salvezza e contribuirebbe a ridurre ulteriormente il già esiguo numero di sostenitori al seguito dei rossoneri. Per cui, cari dirigenti, pensate bene a quello che fate.
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