La trasferta perfetta

lunedì 5 maggio 2014 Lascia un commento

L’appuntamento è per le sette in fondo al Cavone. Si va a vedere la partita del Sorrento a Castel Rigone, piccolo borgo medievale con una popolazione di circa 400 abitanti situato sulla cima del Monterone una collina alta 655 metri che si affaccia sulla sponda nord est del Lago Trasimeno. All’ultimo momento sono riuscito a trovare un passaggio con gli amici Nicola Gambardella, Antonello Di Leva e i gemelli.
Fa un po’ freddo, ma è niente rispetto a quello che troveremo a Castel Rigone.  Per fortuna splende il sole, e così una volta giunti a Teano si fa una sosta per alleggerirsi dei giubbotti. Intanto si discute della giornata che ci attende e della partita della sera prima tra Napoli e Fiorentina. Oltrepassato Frosinone iniziamo ad incontrare le prime auto di tifosi ciociari diretti a Perugia dove è in programma il big match per la promozione  in B. Con loro anche una colonna di mezzi della Polizia, che evidentemente li scorta e li sorveglia. Una seconda sosta poco prima di arrivare ad Orte. In questo motel, oltre ai tifosi del Frosinone, incontriamo anche la squadra di rugby dell’Avezzano. Si riprende a marciare sulla E 45, stando attenti a dove mettiamo le ruote. Il fondo statale infatti è in condizioni ancora peggiori rispetto a come lo ricordavamo. Il fondo stradale migliora solo una volta oltrepassata Perugia.
Usciti da una galleria si presenta ai nostri occhi la vista del Lago Trasimeno. È il segnale che siamo quasi arrivati. Poco dopo, infatti, alla nostra destra il cartello che indica l’uscita di Castel Rigone. Imboccata l’uscita si inizia quasi subito a salire verso il paese. Basta poco per riconoscere la salita che una decina di anni fa ho percorso diverse volte in ammiraglia quando guidavo la formazione Juniores del GS Penisola Sorrentina. Dopo alcuni tornanti accostiamo su uno spiazzo e scendiamo dall’auto per ammirare il panorama del lago e per scattare le prime foto ricordo. Cinque minuti e si risale in auto, ormai mancano pochi chilometri alla meta.
Arriviamo a Castel Rigone a mezzogiorno in punto, accolti dal suono festante delle campane della Chiesa della Madonna dei miracoli, situata al centro del paese. Alla nostra destra, sotto la strada, lì dove lo ricordavo, si intravvede lo Stadio San Bartolomeo. Il parcheggio riservato alla tifoseria ospite è di fianco la chiesa. Guardando con attenzione l’asfalto si capisce che è stato realizzato di recente, probabilmente l’estate scorsa, dopo la promozione in Seconda Divisione del Castel Rigone. Dal parcheggio si vede quasi tutto il terreno di gioco, mentre la tribuna centrale è seminascosta da alcuni alberi.
In giro non c’è anima viva. Decidiamo di entrare a visitare la chiesa. Le stufe a gas al centro della navata dicono che da queste parti d’inverno fa parecchio freddo. A  pensarci bene, nonostante sia il 4 maggio, fa abbastanza freddo pure oggi ed il nostro abbigliamento da mezza stagione si rivela ben presto inadeguato.
La Chiesa della Madonna dei Miracoli, edificata fine del XV secolo, è considerata uno dei migliori esempi dell'architettura rinascimentale umbra. Fu costruita da un allievo del Bramante, è contiene una pregevole pala d’altare opera del pittore umbro Giovanni Battista Caporali. Alle pareti numerosi affreschi. La nostra attenzione è catturata dalle due Madonne con Bambino dipinte sulla facciata sinistra.  
Usciti dalla chiesa ci addentriamo nel centro storico. Una vecchietta da una finestra ci saluta cordialmente. Ricambiamo. Proprio in quel momento si materializza davanti a noi una persona che immediatamente riconosciamo. Si tratta dell’allenatore del Castel Rigone, Luca Fusi, ex centrocampista che in carriera ha vestito le maglie di Como, Sampdoria, Napoli, Torino, Juventus e Lugano, e che conta pure 8 presenze in nazionale. Salutiamo cordialmente anche lui e dopo avergli detto che siamo dei tifosi del Sorrento gli chiediamo di fare una foto al suo fianco.
Salutato Fusi, raggiungiamo la piazzetta del paese, posta in cima alla collina, grande quanto un campo di volley, con al centro il monumento ai caduti della  Prima Guerra Mondiale. Dalla piazzetta si dipartono a raggiera cinque vicoli che si infilano in mezzo alle case, tutte di epoca medievale, ma ben tenute e ristrutturate. Non tutte sono abitate. Qualcuna è pure in vendita. Una buona occasione per chi è in cerca di un tranquillo rifugio.
Ad un angolo della piazza c’è un bar tabacchi che sembra essere l’unico posto animato del paese. Entriamo e tra le persone che lo popolano si distinguono subito cinque giovanotti con la divisa del Castel Rigone. Ne riconosciamo qualcuno, ma non disturbiamo, limitandoci a consumare un caffè caldo e a chiedere informazioni alla gentile barista che ci indirizza presso l’unico posto in cui è possibile consumare un pranzo, un relays ristorante poco distante da lì che avevamo già intravvisto prima di entrare nel bar.
Entriamo in questo ristorante e chiediamo di poter pranzare. Colui che ci riceve chiede quanti siamo e poi ci fa accomodare in una saletta dove c’è già una comitiva di circa 15 persone, tutti maschi che ha già iniziato a pranzare. Basta poco per capire di chi si tratta, la dirigenza del Castel Rigone al gran completo, con al centro il presidente Cucinelli. Anche loro capiscono immediatamente chi siamo e ci accolgono calorosamente invitandoci a fare un brindisi alle future fortune delle nostre squadre. Il colloquio instaurato va avanti anche durante il pranzo. L’atmosfera è molto amichevole e festosa. Prima di uscire Cucinelli e compagni ci salutano nuovamente dandoci appuntamento allo stadio.
Una volta terminato il pranzo ci avviamo anche noi verso lo stadio che dista circa 200 metri. Prima però gli amici che sono con me debbono acquistare il biglietto. Dove? Presso l’unica salumeria del paese che si trova poco distante dalla chiesa.
Gli steward che controllano i biglietti sono due ragazzi, anche loro molto gentili, con cui ci fermiamo brevemente a parlare. Spicca la totale assenza di forze dell’ordine. Non c’è nemmeno il vecchio vigile che ci si aspetterebbe di incontrare. Probabilmente è andato pure lui a vedere Perugia-Frosinone.
Per raggiungere la tribuna del San Bartolomeo bisogna percorrere un sentiero asfaltato, in forte pendenza, di circa 150 metri, che serpeggia lungo la collina. La tribuna coperta è la stessa sia per i locali che per gli ospiti. Nessuna divisione, ma non se ne vede proprio il bisogno. In sala stampa c’è un ricco buffet che potrebbe servire per sfamare almeno venti persone, se non di più, ma noi ci siamo appena alzati da tavola e decliniamo il cortese invito ad approfittarne.
Tra gli spettatori riconosciamo Cristina la speaker del Sorrento e i familiari di alcuni giocatori rossoneri. Nel settore riservato alle autorità ci sono il presidente Ronzi con il team manager Prete. Pochi minuti prima dell’inizio dell’incontro arriva pure Don Pasquale Ercolano. Noi sorrentini ci raccogliamo tutti nel settore destro della tribuna.
Il Sorrento inizia arrancando e rischia di beccare il gol, ma Marcos Miranda riesce a rimediare agli svarioni dei compagni e ci mantiene a galla. Nella ripresa i rossoneri riescono a venir fuori e realizzano tre reti con Catania, Maiorino e Letteiri. Nel finale l’ex rossonero Scappini realizza la rete della bandiera su calcio di rigore.
A fine gara festeggiamo la vittoria con abbracci reciproci, ricevendo i complimenti dei tifosi umbri. Poi raccolgo velocemente le dichiarazioni del presidente Ronzi, ma per non far perdere tempo agli amici che mi hanno ospitato nella loro auto sono costretto a rinunciare alla conferenza stampa con Simonelli. Ci attendono cinque ore di viaggio verso casa.
Nell’attraversare il territorio perugino incontriamo numerose auto di tifosi del grifone che festeggiano la promozione in B e quelle dei tifosi del Frosinone che se ne ritornano mestamente a casa. Noi intanto iniziamo a discutere della partita di andata della semifinale playoff con l’Arzanese di Francesco Ripa in programma tra due settimane, quasi sicuramente nuovamente a Frattamaggiore. Una discussione che continua fin quasi a casa.
Prima di tornare in costiera c’è tempo per l’ultima sorpresa della giornata. Al motel autostradale di Torre Annunziata scopriamo che il benzinaio che ci rabbocca il serbatoio, Pasquale Riso, è un ex calciatore cresciuto nelle giovanili del Sorrento ai tempi in cui la prima squadra era allenata da Giglio, Tascone, Canè, De Petrillo e  Papadopulo, con 27 presenze in prima squadra nel 1991-92.
Oggi comunque, almeno dal punto di vista sportivo, è stata una giornata fantastica. Unica nota stonata il freddo inaspettato che abbiamo trovato a Castel Rigone. Alla fine però possiamo affermare che è stata una trasferta perfetta. 

Share/Bookmark

0 commenti »

Lascia la tua risposta!

Aggiungi il tuo commento qui sotto, oppure esegui un trackback dal tuo sito. Puoi anche iscriverti a questi commenti via RSS.

Sii gentile, rimani in argomento. Lo spam non sarà tollerato.

DISCLAIMER - Penisola Sport è un blog d’informazione senza scopi di lucro, i cui contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali industrie dell'editoria o dell'intrattenimento. La testata ambisce ad essere una piena espressione dell'art. 21 della costituzione italiana. Pur essendo normalmente aggiornato più volte quotidianamente, non ha una periodicità predefinita e non può quindi considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001.

L'autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone. L'autore si riserva, tuttavia, la facoltà di rimuovere quanto ritenuto offensivo, lesivo o contrario al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti di cui si scrive. Alcune fotografie possono provenire da internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio. Eventuali detentori dei diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione o citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.