Il re del gol, Ciro Ginestra

lunedì 7 maggio 2012 Lascia un commento


ginestra_luca_cristinaFonte: Sorrentocalcio.net

Per il secondo anno consecutivo il Sorrento conquista i play-off , “E scusate se è poco...” sono pronti ad affermare i tifosi. Il sogno si ripete, in città già si respira l’entusiasmo delle grandi occasioni e noi abbiamo voluto condividere questo momento con uno dei pilastri della squadra, colui che grazie a tanta determinazione e voglia di vincere ha permesso di centrare l’obiettivo: il bomber Ciro Ginestra. A 33 anni, l’attaccante rossonero ha disputato una delle sue migliori stagioni e con ben 21 reti ricopre la carica di capocannoniere del girone. Una grande soddisfazione per lui, che arrivato a Sorrento con un compito piuttosto arduo, quello di vestire la maglia appartenuta a Paulinho, ha saputo immediatamente smentire i più scettici.
“Sapevo di venire qua dopo il grande campionato di Paulinho” dichiara il “cobra” “ma nella mia carriera io non ho mai avuto paura delle pressioni anche quando ho dovuto sostituire grandi giocatori; sapevo di poter fare bene e ci sono riuscito ma questo non significa che la gente debba dimenticare Paulinho, io ho fatto solo il mio mestiere che è quello di far gol e devo ringraziare i miei compagni che mi hanno messo in condizione di poterne fare tanti”.
Dopo il sorpasso del Benevento a poche giornate dalla fine avete avuto un po’ di paura che potesse andare a finire diversamente?
Paura no, sapevamo delle nostre qualità, ha avuto più paura la gente ed è normale che il tifoso, dopo aver perso sette punti di vantaggio e dopo aver vinto lo scontro diretto, sia stato preoccupato. Conoscevamo il nostro valore e sapevamo di doverci giocare i playoff nelle ultime partite interne con Foggia e Pro Vercelli. Ora abbiamo raggiunto il primo obiettivo e c’è n’è un altro che è meglio non dire se no ci viene il mal di testa…
Raccontaci l’emozione del secondo gol alla Pro Vercelli, dopo aver conosciuto il risultato del Benevento; ti sei lasciato andare con un'esultanza sfrenata…E’ stata un’emozione perché dopo la partita con la Tritium tutti ci davano per spacciati, quindi è stata una corsa liberatoria ma non solo mia ma di tutta la squadra; quando raggiungi un obiettivo sofferto dopo un lavoro di dieci mesi è una soddisfazione. E’ stato importante pareggiare subito quella partita perché altrimenti si sarebbe potuta mettere male, in questo campo se ti difendi bene è durissima riuscire a segnare.
Nelle ultime partite hai giocato con Scappini punta centrale e Carlini esterno. Come ti sei trovato in questo nuovo assetto tattico?Negli ultimi anni della mia carriera ho fatto la punta centrale perché più si “invecchia” più si corre meno, i miei migliori campionati li ho fatti da seconda punta, a Padova ho fatto ventitré gol con Succi a fianco, a Gallipoli con Di Gennaro ho fatto 17 gol, preferirei giocare con una prima punta se sto bene fisicamente, se giochi da solo ti trovi due contro uno con i difensori avversari ed è più difficile.
Sei uno specialista dei calci piazzati e contro la Pro Vercelli hai dato un saggio della tua capacità.Quest’anno era il primo in cui non riuscivo a fare gol su punizione, anche se ho preso due traverse ed un palo. A Venezia ho giocato con un grande giocatore che è Recoba, quindi spesso guardavo come calciava lui, non calcio assolutamente come lui ma penso di aver imparato qualcosa da quello che ho visto.
Quanto vi pesa giocare in una struttura non adeguata alle capacità e agli obiettivi della squadra?Si vede ad occhio nudo che la struttura manca, ma se dovessimo centrare quella lettera si vedrà. Quando giocavo a Gallipoli avevamo uno stadio così e dopo aver vinto il campionato siamo dovuti andare a giocare a Lecce dove fondamentalmente non è casa tua e rischi di non sentire il calore della gente, speriamo che possano fare qualcosa se dovessimo centrare un obiettivo importante.
Quali sono gli attaccanti che hai più ammirato e quali i giocatori più forti con i quali hai giocato?
Mi è sempre piaciuto Montella, è stato il top degli attaccanti per me, un giocatore completo, poi altri grandi attaccanti come Batistuta. Ho giocato con Miccoli, con il Chino Recoba, con Maniero, Ganz, con Succi che è un gran giocatore.

Purtroppo la tua carriera è stata segnata da qualche infortunio di troppo…Ho avuto un grave infortunio a ventidue anni a Padova dopo ventitré gol, quando mi sono rotto il crociato, poi l’anno dopo al primo allenamento con il Venezia me lo sono rotto nuovamente, poi sei mesi dopo con una corsetta, ancora crociato rotto. Da quel momento in tutte le squadre che mi hanno preso dicevano “quello è rotto”, quindi ho dovuto sempre dimostrare tanto, ma ora, toccando ferro, sono sette anni che gioco con continuità e per fortuna riesco a fare tante partite.
ginestra_bevacqua
21 gol in campionato, tutti belli e difficili. E’ la tua migliore stagione in carriera?A Padova ho fatto 22 gol in campionato e uno nei playoff, mi mancano ancora due gol per eguagliare il mio record. Ma se dovesse andare a finire come a Padova preferisco non segnare più e vincere. E’ la mia seconda miglior stagione e a 33 anni non me l’aspettavo, fare ventuno gol in trentuno partite è tanta roba, in B hai più possibilità. Quest’anno poi non ho ancora fatto un gol facile, ad un metro dalla porta…

Il fatto di aver già giocato lo scorso anno i playoff può servire al Sorrento?Ogni anno è una storia a sé, sicuramente l’esperienza conta, l’anno scorso il Sorrento era stra-favorito perché ha lottato fino all’ultimo con il Gubbio, quest’anno non siamo favoriti e abbiamo meno possibilità dello scorso anno ma possiamo farcela perché non abbiamo la stessa pressione della seconda classificata.

Qual è stato il gol più importante per te quest’anno?Senza citare quello con la Pro Vercelli penso che quello fondamentale sia stato quello di Avellino, dopo un periodo negativo, perché ci ha dato la scossa per capire che eravamo una buona squadra.
Il gol di Corsetti con il Lumezzane è stato il vero crocevia della stagione?
Penso che sia stato il più importante della stagione, perché se non avessimo vinto lì saremmo stati a -4 dal Benevento, queste cose le abbiamo pensate anche noi, ci sono tanti episodi nel campionato, la partita pareggiata a Viareggio in cui potevi vincere, con il Foligno abbiamo perso al 94°, alla fine gli episodi si equivalgono. Senza i due punti di penalizzazione e con la vittoria a Foligno saremmo stati primi, dopo aver fatto un campionato comunque non bellissimo. Quello che conta alla fine è arrivare all’obiettivo che ci si prefigge e vincere.

Un voto alla tua stagione con il Sorrento.I voti sono abituati a darli altri, ma non sono ipocrita e mi giudico con un voto alto perché ho fatto ventuno gol e alla fine i gol sono l’unica cosa che conta. Dico otto, poi se dovesse arrivare la ciliegina sulla torta dico dieci ma a tutta la squadra.

Hai realizzato tutto ciò che ti eri prefissato di fare nel mondo del calcio nel corso della tua carriera?Ho giocato in serie A, in serie B ed in C, l’unica cosa che mi manca è stato un gol in A ma l’unica volta che avrei potuto segnare mi sono trovato davanti Buffon, ho giocato nell'under 21, non ho avuto la fortuna di giocare in nazionale maggiore perché evidentemente non avevo le qualità, sì, sono stato sfortunato a causa degli infortuni ma ognuno alla fine fa la carriera che si merita. Io penso di aver fatto una carriera modesta, normale, ogni volta che sono andato in campo ho sudato la maglia e mi sono divertito. Ci sono stati dei posti dove ho fatto male, a 32 anni so quando faccio bene e quando faccio ridere, ma la mia carriera alla fine è stata soddisfacente, ho fatto sempre il massimo di quello che potevo. Dispiace solo per gli infortuni che mi hanno fermato nel periodo migliore.
Francesco Bevacqua, Cristina Esposito, Luca Lattene

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