Spiegate le dimissioni di Gambardella

mercoledì 8 giugno 2011 Lascia un commento

Gaetano Mastellone spiega in un comunicato il perché delle dimissioni dei Gambardella

Sono entrato nel calcio Sorrento dall’ottobre dello scorso anno, su espressa richiesta di Mario e Attilio Gambardella, e pertanto sono stato in modo molto silenzioso a stretto contatto con loro. Penso di conoscerli. Sono stato sempre attento sul lavoro organizzativo del marketing e della comunicazione e mai ho fatto, pur avendone la qualità, interventi sulla stampa. Oggi sento il dovere di intervenire pubblicamente in quanto negli ultimi giorni ho letto e sentito di tutto e di più! In particolar modo sui blog e sui social net work, tipo Facebook.
Se il Presidente Mario Gambardella, persona seria e per bene, ieri ha deciso di scrivere personalmente un messaggio - comunicato di addio ha certamente le sue buone ragioni e non è stato spinto da “terze” prospettive calcistiche. Gambardella ama il Sorrento Calcio e ama la città di Sorrento; questo è un punto fermo di partenza del mio dichiarato. Rammento a tutti che Gambardella, e famiglia, ha rilevato il Sorrento calcio tre anni fa, l’ha finanziariamente messa “a posto” e oggi la società è una delle poche in Lega Pro con i bilanci in perfetto ordine. Gambardella ha anticipato il famoso “FPF-Fair Play Finanziario” voluto da Platini gestendo una società, ripeto rilevata con tanti problemi, con bilanci in perfetto ordine. Rammento ai tifosi, e alla città, che questo è un valore importante. Rammento anche che Gambardella, imprenditore con la “I” maiuscola, aveva tracciato un piano triennale che doveva proiettare il Sorrento ai vertici del calcio professionistico e aveva puntato anche alla promozione diretta in serie B! Rammento anche che il Presidente, uomo di calcio e di vita ben navigato, aveva “intuito” che il solo modo per vincere era la promozione diretta! L’ha fatto allestendo una squadra con calciatori di prima qualità che alla fine hanno fatto un grande campionato arrivando, con tanta sfortuna, al secondo posto distanziando il Verona Hellas di ben “otto punti”. Quest’anno la gestione del campionato è costata diversi milioni di euro che Gambardella, in silenzio, ha immesso con grande passione nelle casse della società.
In cambio cosa ha avuto? Certamente un feeling con la città che non si vedeva da quarant’anni, cioè dal dopo Lauro – Torino. Gambardella è amato a Sorrento e merita rispetto. Poi è successo quello che è successo e personalmente non desidero entrare nell’atto tecnico che come dirigente marketing & comunicazione non mi compete. È successo anche che Gambardella ha incontrato sulla sua strada, non per sua colpa, dei calciatori che a tutto pensavano tranne che “a giocare da professionisti”, ha incontrato recentemente un arbitro che ci ha veramente distrutto un campionato e ci ha ostacolato nei “play off”, mi riferisco all’arbitro che, “diciamo frettolosamente”, ha accordato un calcio di rigore al Verona Hellas totalmente inesistente. Le sue motivazioni dell’addio, quelle vere e non le tante chiacchiere che i soliti noti stanno buttando sul territorio, sono queste; comportamenti dei calciatori, comportamenti della classe arbitrale, delusione per non essere stata tutelata una società seria (con bilanci in ordine) che ha dominato sul campo un campionato!
Il fatto che poi a Sorrento non esiste un vero stadio (basta leggere le tante polemiche e accuse fatte dai media del nord nell’ultimo mese), non esiste la partecipazione della classe imprenditoriale sono certamente anche fatti da considerare ma in questo momento per lui secondari.
A Sorrento e vicino al Sorrento calcio è esistito, ed esiste, solo una grande figura che è Gianluigi Aponte il cui logo della MSC la squadra porta, con onore, sui campi di tutt’Italia. La "vera" verità di carattere “finanziario” che tutti devono sapere è questa: nell’ultimo campionato, e così come nei due precedenti campionati, Gambardella ha dovuto immettere liquidità (soldi veri!) per il 70% della gestione, la MSC ha partecipato come Sponsor per il 15% e per il resto ha contribuito un socio sorrentino (1,5%), il marketing (3%) e il restante fra incassi al botteghino e abbonamenti (circa 10%) e introiti della Lega (3%).
Per terminare desidero pubblicamente ringraziare il Presidente Mario Gambardella per aver voluto dare a me ieri il compito di diffondere le sue “vere motivazioni” agli amici più vicini al Calcio Sorrento e l’ha fatto inviandomi una mail sua personale che ho cercato di sintetizzare in questo articolo. Poi certamente direttamente lui sui vari media sarà più preciso e più dettagliato del sottoscritto. Però desidero rendere noto alcune righe che reputo fondamentali per comprendere lo stato d’animo del Presidente. “Come può un imprenditore investire milioni di euro e poi avere dei dubbi per un intervento sbagliato di un suo giocatore o della concessione di un rigore da parte di un arbitro che con una decisione frettolosa, per non dire altro, può causare danni enormi a una società? Fin tanto che ci sarà quest’andazzo, io intendo stare molto lontano dal calcio, perché questa situazione non mi piace per niente”.
Condivido le sue parole. Ringrazio, come sorrentino, Gambardella per quello che ha fatto in questi tre anni ed invito a rispettare le sue decisioni, anche se mi auguro, e spero, che il “cuore rossonero” che in lui batte gli faccia cambiare idea! Me lo auguro, e stamani l’ho anche telefonicamente invitato a farlo. Questo mondo che ci circonda non è più “il calcio inteso come sport e passione sportiva” ma è solo un mondo imbastardito da troppe losche figure di atleti, che atleti non sono, e loschi personaggi che vi ruotano attorno! Come si può investire del denaro quando ci sono forze che remano contro per interessi personali o di sistema? A Gambardella, persona sana e perbene, è venuta meno la voglia di stare in questo mondo calcistico sia per il risultato ottenuto dalla sua squadra, dal suo mister e sia per il “contorno” già descritto ed ora bisogna capire e rispettare la volontà dell’uomo.
Personalmente lo capisco e condivido, ripeto, il suo stato d’animo. Oggi chi lotta per crescere e prosperare in modo sano e sportivo è condannato e ostacolato, invece chi gestisce una piazza calcistica, come quella di Verona (o di altre società) si arroga anche “il diritto” di venire nella nostra civile e educata Sorrento addirittura “scortato” da diverse guardie del corpo. È un fare di sistema che non mi piace. Infine comunico, solo per dovere d’informazione, che ieri sera, per protestare contro questo “sistema”, contro chi rema ed ha remato contro questa società, ho rassegnato al Presidente Gambardella le mie dimissioni dalla società perché anch’io prendo le distanze da questo calcio malato, non mi piace più esserci. Aspetto una sua risposta. Ovviamente, per quello che posso fare, senza alcun interesse, sono disponibile a dare supporto consulenziale e a lavorare per il futuro che onestamente “vedo” solo in un ripensamento di Gambardella e sono certo che il Sindaco di Sorrento lavorerà in tale ottica.

Gaetano Mastellone – 8 giugno 2011

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