Doping amatoriale - ecco i numeri

giovedì 9 giugno 2011 Lascia un commento

Nel corso del 2010 la Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive (CVD), istituita presso il Ministero della salute, in attuazione dell’art. 3 comma 1 della legge 376/2000, ha programmato controlli antidoping su 306 manifestazioni sportive: 282 (92,1%) si sono svolti regolarmente e 24 non sono andati a buon fine.
I controlli riguardavano le manifestazioni delle Federazioni Sportive Nazionali (FSN) e degli Enti di Promozione Sportiva (EPS).
In totale dei 282 controlli effettuati sulle manifestazioni sportive 272 (96,4%) sono stati condotti sulle federazioni (FSN) e 10 (3,6%) sugli enti di promozione sportiva (EPS), rispettivamente con 1067 e 48 atleti esaminati.
L’analisi per ripartizione geografica evidenzia che nel 56,4% dei casi l’attività di controllo si è svolta nel Nord Italia, mentre la restante metà è ripartita per il 20,9% nel Centro Italia e per il 22,7%
nell’Italia meridionale ed insulare.
Osservando l’andamento mensile dei controlli si osserva che i periodi in cui l’attività della Commissione Antidoping è stata più intensa sono stati nei mesi di luglio ed ottobre. Rispetto al 2009 i controlli si sono svolti anche nei primi mesi dell’anno (gennaio-marzo), mentre nei due mesi
di chiusura dell’anno c’è stata la sospensione delle attività di monitoraggio dovuta alle procedure di
rinnovo della Commissione.
Mentre nel 2009 le federazioni più controllate erano state il ciclismo (51 eventi), il calcio (42 eventi) e l’atletica leggera (25 eventi), nel corso del 2010, considerati i risultati sulle positività emerse nell’anno precedente, la Commissione ha confermato ed anzi ha accentuato l’attenzione sul ciclismo (64 eventi), seguito in termini numerici dall’atletica leggera (44 eventi) e dagli sport invernali (32 eventi). Per il calcio solo 7 controlli.
L’analisi per genere evidenzia che nel 2010 la maggior parte dei controlli (185) è stata effettuata sugli uomini (65,6%), e il 34% dei controlli sulle donne.
Dai risultati delle analisi di laboratorio è emerso che dei 1115 atleti controllati 75 sono inizialmente risultati positivi ai test antidoping. Gli accertamenti delle positività hanno permesso di archiviare 22 casi (19 positivi al T/E, con un valore maggiore di 4, ma con IRMS negativo; 3 casi archiviati per idonea documentazione presentata da parte dell’atleta).
Complessivamente sono risultati positivi 53 casi, pari al 4,7% dei casi osservati. Tra i positivi del 2010, 11 atleti risultano tesserati ad enti di promozione sportiva, i restanti 42 sono invece tesserati per federazioni sportive nazionali.
L’attività di monitoraggio nel 2010 è stata indirizzata soprattutto su 4 sport: ciclismo, atletica leggera, sport invernali e nuoto. In misura minore sul triathlon e pesistica e cultura fisica.
Le percentuali di positività trovate sono state del 9% per il ciclismo, del 10,9% per la pesistica e cultura fisica, 3,94% per gli sport invernali e 0,57% per l’atletica leggera.
Considerando la distribuzione per genere si osserva che per il 66,1% dei casi i controlli sono stati effettuati sugli uomini e per il 33,9% nelle donne. I casi di positività sono quasi tutti maschili (47 vs 6) e le positività all’interno della variabile genere risultano del 6,3% per gli uomini e dell’1,5% per le donne.
Il 60,4% degli atleti è risultato positivo per una sola sostanza. Undici atleti per due sostanze, quattro atleti sono risultati positivi a tre sostanze, tre atleti a quattro sostanze, un atleta a cinque sostanze, uno a sei ed uno ad otto sostanze contemporaneamente.
Oltre le sostanze `dopanti` negli sport amatoriali, si consumano molti farmaci non vietati e prodotti salutistici, continua ancora la relazione, come vitamine e sostanze ad attività antiossidante, sali minerali e prodotti dietetici e nutrizionali che, presi insieme, sono considerati integratori alimentari. Infatti, dei 1115 atleti controllati, 715, pari al 64,1%, hanno dichiarato di aver assunto, nelle due settimane precedenti il prelievo, prodotti farmaceutici e salutistici in genere per un totale di 1647 prodotti: solo 400 atleti (35,9%) non avevano assunto alcuna sostanza. A consumare questi prodotti sono più le donne, il 72,7%, che gli uomini, il 59,7%. Inoltre il 33,6% degli atleti monitorati ha consumato 3 o più prodotti farmaceutici e/o salutistici 15 giorni prima il prelievo mentre il 66,4% si è limitato a uno o due prodotti. Questi prodotti sono spesso abbinati a veri farmaci come gli antinfiammatori non steroidei (FANS): le dichiarazioni di assunzioni sono state 401 par i al 24,3% del totale (1647) di tutte le preparazioni dichiarate (farmaci ed altri prodotti) e al 40,6% sul totale (988) dei farmaci utilizzati.
Rispetto agli anni precedenti, l`assunzione di farmaci e prodotti salutistici, rilevata nel 2010, mostra percentuali equivalenti a dimostrazione del fatto che l`uso di tali sostanze è prassi consolidata in più del 60% degli atleti. La prova di una medicalizzazione dello sport anche a livello amatoriale che può portare solo danni alla salute.

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