Paulinho, un bomber vero

mercoledì 20 aprile 2011 Lascia un commento

Il procuratore di Paulinho intervistato da “Il Tirreno” disegna gli scenari futuri della carriera del bomber rossonero. “Dalla serie A alla C Lo vogliono in tanti: Ha un gran mercato”.

Andrea Bagnoli è stato uno dei giocatori più amati dai tifosi del Livorno negli ultimi venti anni. Ha vestito l’amaranto dal ’93 al ’95. Lo chiamavano Red Fox per la sua chioma rossa ma anche per la furbizia da attaccante vero con cui spesso bruciava i difensori e scaraventava il pallone in porta.
Oggi Bagnoli è un affermato agente Fifa ed in tale veste cura gli interessi di Paulinho il bomber che a suon di gol si è meritato titoloni, copertine e soprattutto l’interesse dei grandi club. Il suo cartellino è del Livorno e quindi l’ultima parola sul futuro del ragazzo venuto dal brasile spetta ad Aldo Spinelli.

Andrea l’uomo del momento è Paulinho che sta trascinando il Sorrento alle soglie della B.

«Si lui adesso è un giocatore vero non un bidone ed infatti molte società lo seguono con interesse. Non ci eravamo sbagliati sul suo conto. Adesso si sta togliendo molte soddisfazioni che hanno il sapore della rivincita. Certo, deve ancora dimostrare tutto in serie B ed eventualmente in serie A, manon si segnano per caso 40 gol in due anni in Prima Divisione».

Quali società lo hanno cercato?

«Dalla A alla C, molte, Atalanta, Bologna, Chievo, Padova ed anche il Verona a cui domenica ha segnato due gol bellissimi».

Però il cartellino di Paulinho è del Livorno. Se tu fossi Spinelli lo terresti per il prossimo campionato?

«Si. Io lo blinderei, ma ci sono da fare delle considerazioni supplementari…»

Quali?

«Primo: visto come sta andando il Livorno, credo che Paulinho sia l’unico giocatore di proprietà della società amaranto ad avere un mercato di una certa rilevanza. Secondo: se torna deve fare un signor campionato altrimenti…»

Altrimenti si brucia.

«Esatto. Sappiamo bene come è la piazza di Livorno. Se ti affibbiano un etichetta, è difficile togliersela. Guarda Tomas Danilevicius. Credo che per lui sia difficile giocare sereno. Se Paulinho torna a Livorno deve fare un grandissimo campionato, altrimenti se non fa bene per tre partite ti immagini le critiche…»

Però in effetti quando arrivò a Livorno il ragazzo era un po’ acerbo.

«Si . E non solo. Non dobbiamo dimenticare che aveva 19 anni e soprattutto ch davanti c’erano due campionissimi come Igor Protti e Cristiano Lucarelli. E poi quel Livorno doveva salvarsi in serie A e non poteva esserci spazio per un ragazzino come il Paulinho di quei tempi. Sono passati sei anni. Ora quel giovanotto è diventato un uomo e aspetta una chiamata importante per dimostrare le sue qualità».

Articolo tratto dal quotidiano Il Tirreno di Livorno del 18 aprile 2011

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